Teatro

'Riccardo III e le regine' di De Summa in anteprima nazionale a Pieve di Cento

'Riccardo III e le regine' di De Summa in anteprima nazionale a Pieve di Cento

Sabato 22 ottobre al Teatro "Alice Zeppilli" di Pieve di Cento andrà in scena, in anteprima nazionale, il nuovo spettacolo di Oscar De Summa, nell'ambito di "Shakespeare. Delle Storie", all'interno di AGORÀ, la stagione teatrale dell'Unione Reno Galliera.

L’anteprima nazionale di Riccardo III e le regine, il nuovo lavoro di Oscar De Summa, andrà in scena sabato 22 ottobre, alle ore 21.00 presso il Teatro Alice Zeppilli a Pieve di Cento.

Lo spettacolo inaugura il progetto Shakespeare. Delle Storie, la rassegna di spettacoli, incontri, laboratori dedicata a William Shakespeare in occasione del 400 anniversario della scomparsa dell’autore, con protagonisti della scena contemporanea. La rassegna promossa dalla Associazione Liberty e realizzata nell’ambito di Agorà, la nuova stagione teatrale dell’Unione Reno Galliera, direzione artistica di Elena Di Gioia, dopo Riccardo III e le regine di Oscar De Summa, prosegue fino al 2 dicembre con spettacoli, incontri, proiezioni, laboratori a cura di Punta Corsara, Le Belle Bandiere, Teatrino Giullare e tanti ospiti.

Il nuovo lavoro di Oscar De Summa è prodotto da La Corte Ospitale in collaborazione con Armunia Centro di Residenze Artistiche Castiglioncello. Con Riccardo III e le regine prosegue la sua ricerca verso una rivisitazione in chiave pop dei classici shakespeariani. Dopo Amleto a pranzo e a cena e Un Otello altro, Oscar De Summa torna al teatro con un lavoro corale, che a differenza dei precedenti, prevede la presenza in scena al suo fianco di tre talentuose attrici, le tre regine: Silvia Gallerano, Marina Occhionero e Isabella Carloni.

Riccardo III e le regine mette in scena il potere nelle sue diverse forme: Riccardo è un dominatore. Il suo potere non risiede tanto nella forza fisica quanto nelle capacità oratorie che affascinano i suoi interlocutori e ne influenzano le azioni. Nella scalata per raggiungere il trono, si serve di tutti gli strumenti consueti degli uomini ambiziosi, utilizzando la potenza del segreto, l’arte della dissimulazione, il potere della negazione.
Il linguaggio non è sempre un indispensabile strumento di potere, ma per Riccardo è un'arma cruciale: la sua straordinaria abilità con le parole lo rende capace di manipolare, confondere e controllare chiunque.
Avvalendosi degli strumenti shakespeariani che nulla hanno a che fare con la teoria ma molto con la pratica scenica fatta di leggerezza e profondità, in scena troveremo Riccardo al centro, su un trono, enorme e intorno a lui, nel tentativo di relazionarsi senza rimanere avvelenate le regine. Nonostante coloro che egli manipola siano consapevoli della sua brama di potere e del suo carattere ambiguo, non riescono a fare a meno di farsi ammaliare dalle sue abilità persuasive, soprattutto le donne. Anche la deformità fisica di Riccardo contribuisce alla sua ascesa al potere: essa non è avvertita come una debolezza, viene sfruttata invece come elemento che rafforza il carattere di eccezionalità, grandezza, alterità del personaggio. In questo senso il contraddistinguersi dagli altri diventa il punto di partenza per “elevarsi” rispetto agli altri e quindi aspirare al potere.

Lo spettacolo non indaga la causa del male nella mente umana, ma le sue azioni, mostrando le macchinazioni nella mente di Riccardo e i metodi che usa per manipolare, controllare a danneggiare gli altri a suo vantaggio. Le sue vittime sono partecipi della loro stessa distruzione: si lasciano sedurre da Riccardo, anche sapendo che è malvagio, si lasciano prendere dal suo carisma e non fanno attenzione al suo carattere disonesto e violento.